domenica 6 luglio 2008

FEDERALISMO

IL PD PER IL SENATO FEDERALE

Riparte il cantiere sul federalismo fiscale, e il Partito Democratico di Brescia pone all’attenzione nuove proposte per l’approdo ad un «federalismo fiscale responsabile».
«Il centro sinistra aveva disegnato una riforma che prevedeva il federalismo fiscale, ma che non è stata attuata: si sono trasferiti potere e funzioni alle regioni, ma non le conseguenti risorse per assolvere tali funzioni», spiega Pierangelo Ferrari. «Il Governo annuncia che in autunno presenterà una proposta di federalismo fiscale. Noi ad oggi come opposizione ci siamo già mossi presentando una proposta seria in Parlamento», prosegue Ferrari, rilevando contraddizioni nel PdL sull’approccio della questione: per esempio l’abolizione dell’Ici sulla prima casa, ritenuta un provvedimento antifederalista poiché i Comuni vengono sottratti delle loro principali autonomie.
Il Pd auspica l’attuazione di un federalismo differenziato da regione a regione affinché si ponga in essere una ridistribuzione efficiente.
NEL 2006 sono stati quasi 40 i milioni di euro passati dalle regioni più forti a quelle più deboli, fra queste ultime le regioni a statuto speciale e le province autonome.
«Ad avvantaggiasi con l’attuale sistema sono le regioni che hanno minor Pil, minor ricchezza, come Sicilia, Calabra, Molise, Campagna, Puglia, Sardegna, ma anche Valle d’Aosta e le province autonome, che si vedono arrivare più risorse – sottolinea il portavoce Pd Franco Tolotti -. Il nostro proposito non è però di invertire una tendenza che deve mantenersi assolutamente solidaristica. Noi proponiamo una modalità alternativa che preveda un riforma del sistema parlamentale, il passaggio dal bicameralismo al monocameralismo, e la nascita del Senato federale che gestisca le politiche territoriali controllando in modo responsabile il trasferimento delle risorse».

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