venerdì 27 marzo 2009

Disegno di legge sul fine vita

Liberi di non essere ascoltati

Passa al senato il ddl Calabrò che prevede la non vincolatività delle Dat. Marino: "Ddl Calabrò toglie diritti e libertà di scelta"

l Senato dice ha detto si al ddl Calabrò. Dopo ore di polemiche e contestazioni, l'aula di palazzo Madama ha dato l'ok all'ennesima "legge truffa". La facoltà di scelta del cittadino italiano ne esce, non ampliata, semmai derisa e svuotata. Toccherà adesso alla Camera rimediare al palese strappo costituzionale o ratificare questa sostanziale presa in giro. Comunque vadano le cose il Partito Democratico non si arrenderà facilmente, come si evince dalle parole di Enzo Bianco: "La legge approvata oggi non ha nulla a che vedere con il testamento biologico. Siamo pronti al referendum". Già nella mattinata di oggi, durante la votazione dei singoli emendamenti, il dibattito al Senato si era acceso. Liberi di scegliere e di rimanere inascoltati. Così potrebbe essere intitolato l’ultimo capitolo dell’ odissea sul testamento biologico. Con 136 voti favorevoli , 116 contrari e un astenuti passa l’emendamento, proposto dall’Udc, che esclude la vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). Sparisce così l’unico barlume di coerenza costituzionale, introdotto nel ddl dopo una lunga battaglia del Partito Democratico, ma anche dei dissidenti Pdl. Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato, commenta amaramente l’esito della votazione: “Eravamo qui per scrivere un testo sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, ma adesso con l’emendamento approvato che non le rende vincolante parliamo di un oggetto misterioso. Se un individuo scriverà una dichiarazione, non conterà nulla. In questa aula ora di che cosa continuiamo a discutere? C'e' un limite oltre il quale la finzione non si regge più. Agli italiani avete spiegato che questa era una legge per poter scrivere il proprio testamento biologico, ora gli dite che invece non contano più' niente. Mi pare che ormai il contrasto con l'articolo 32 della Costituzione e' solare" e il ricorso ai giudici e alla Consulta sarà inevitabile”. Ancora più lapidarie le parole di Ignazio Marino, che definisce l’accaduto come il “bacio della morte alla legge sul testamento biologico, da stamane ufficialmente carta straccia. La non vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento, decisa con un emendamento approvato dall'aula, va contro il parere espresso su questo testo dalla commissione Giustizia del Senato". Nelle sue parole c’è la delusione per un risultato che poteva essere diverso e per la retromarcia dei “laici Pdl”, richiamati all’ordine “dal diktat del governo”. "Se fosse negato il carattere vincolante di una dichiarazione – continua Marino - che, per definizione, non può essere confermata da un soggetto che abbia perso la capacita' di intendere e di volere, tale dichiarazione risulterebbe priva di qualsiasi contenuto giuridico. Evidentemente coerenza e coscienza, per questa destra, non sono requisiti necessari". Ignazio Marino, a meno di ventiquattr'ore dall'approvazione del Senato torna sull'argomento: "Credo che purtroppo prima del referendum ci saranno talmente tanti conflitti all'interno degli ospedali, dove le persone vorranno vedere rispettati i propri diritti, che verranno calpestati non per colpa dei medici ma per un obbligo della legge dello stato: ci saranno molti ricorsi al tribunale, e il tribunale si dovra' rivolgere alla Corte Costituzionale, alla quale spetta l'ultima parola per dire se la legge e' costituzionale o va invalidata. Non e' una legge sul testamento biologico, e cioe' non e' una legge per garantire la liberta' di scelta alle persone anche nel momento in cui perdono la propria coscienza. L'idea era quella di non far perdere i diritti alle persone che perdono la coscienza, questa legge invece toglie i diritti e toglie la liberta' di scelta".

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