NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA
"Il piano di 17,8 miliardi di euro in investimenti infrastrutturali deliberato dal Cipe è il nuovo capolavoro di demagogia e inconcludenza di questo governo". Lo dice il senatore Roberto Della Seta, esponente Ecodem e capogruppo in Commissione Ambiente.
"I 17,8 miliardi di questo fantomatico piano anti crisi – continua Della Seta - sono soldi finti, nel senso che si tratta di risorse spostate da alti capitoli di spesa come il FAS, non meno necessari per fronteggiare la crisi economica. E l’elenco delle opere non è meno improbabile: proporre il Ponte sullo stretto di Messina come infrastruttura capace di creare immediatamente posti di lavoro è una presa in giro agli italiani, che però non abboccano e nei sondaggi bocciano sonoramente l’opera.
L’utilità del Ponte è discutibile in generale ed è del tutto fantasiosa in prospettiva anti crisi visto che i primi cantieri non apriranno certamente prima della fine del 2010.
Il governo Berlusconi avrebbe reso un miglior servizio al Paese se avesse assecondato le richieste delle regioni e dei rappresentanti dei costruttori i quali hanno spiegato ripetutamente che le sole opere pubbliche utili ad alleggerire le difficoltà sociali ed economiche dei prossimi mesi sono quelle immediatamente cantierabili.
La manutenzione straordinaria delle reti ferroviarie, stradali e acquedottistiche, i nuovi treni per i pendolari, gli interventi contro il dissesto idrogeologico sono tutte misure – conclude Della Seta - che servirebbero come il pane a rendere il nostro paese più moderno, efficiente ed europeo".
venerdì 6 marzo 2009
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