NON SI POSSONO EQUIPARARE PARTIGIANI E REPUBBLICHINI
C’erano i repubblichini e c’erano i partigiani, c’era la Resistenza e c’era la Liberazione.
63 anni dopo la storia non si cambia, ha distribuito torti e ragioni.
Anche se un progetto di legge del PDL vorrebbe equiparare chi combatté per la nostra libertà e chi fiancheggiò i nazisti fino alla fine.
Anche se Berlusconi propone di ribattezzare la festa della Liberazione festa della libertà.
Quel progetto di legge va ritirato subito e la festa del 25 aprile deve conservare il suo nome, come ha ribadito ieri il segretario del PD, Dario Franceschini, partecipando alla grande manifestazione di Milano. E da Berlusconi arriva la retromarcia: "Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge che sarà certamente ritirato" afferma.
Soddisfatto, ma non rinuncia a una bacchettata ai media, il segretario del PD: "Hanno detto che poteva essere un boomerang invitare Berlusconi in piazza per il 25 aprile. Poi gli ho chiesto anche di ritirare la proposta di legge. Questa seconda cosa è un boomerang o una cosa buona?".
L’annuncio del premier stoppa dunque una giornata di polemiche che invano i vertici del Pdl alla Camera avevano cercato di placare spiegando che la responsabilità del testo non era nelle mani dell’esecutivo.
Il ddl che equipara partigiani e repubblichini, prevedendo anche degli assegni, è stato depositato il 23 giugno 2008 alla Camera. È fermo in Commissione Difesa da novembre. Ha per relatore Edomondo Cirielli del PDL e come primo firmatario Lucio Barani.
Il ddl prevede di costituire un “Ordine Tricolore” con l’unica qualifica di Cavaliere. E chi ne fa parte? Chi ha prestato servizio militare per almeno 6 mesi nella guerra ’40-45 e che sia invalido, chi ha fatto parte delle formazioni armate partigiane o gappiste regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo Volontari della libertà, e chi faceva parte di formazioni che facevano riferimento alla Repubblica Sociale Italiana di Salò! Non solo l’equiparazione, ma la capo dell’ordine viene indicato il Capo dello Stato. L'articolo 6 prevede che agli insigniti dell'Ordine del Tricolore sia riconosciuto un assegno vitalizio e che le domande e i documenti necessari per ottenere l'onorificenza siano esenti dall'imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo.
Partigiani e repubblichini pari non sono. Eppure avvicinato dai cronisti ad una domanda su cosa pensi della legge in Parlamento che vuole equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani Berlusconi ha risposto: "E' un tema su cui non ho ancora messo la testa. Ci sono state differenze - dice il premier - anche se la pietà deve andare anche a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa. Su questo tema rifletteremo".
"Un conto è il rispetto umano ma non si può equiparare chi combatté dalla parte giusta e chi invece lottò per una causa tragicamente sbagliata - gli ha subito risposto Dario Franceschini dalla testa del corteo in corso a Milano per la celebrazione del 25 aprile lo dico anche per ragioni familiari visto che mio padre partigiano ha sposato la figlia di un repubblichino. Un conto è la comprensione, altro è l'equiparazione, che non va fatta. Berlusconi deve far ritirare dal gruppo parlamentare del Pdl il progetto di legge di cui è già iniziata la discussione alla Camera che prevede l'equiparazione di repubblichini e partigiani”.
mercoledì 29 aprile 2009
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