lunedì 16 giugno 2008

MALASANITA' IN LOMBARDIA: CURANO TE O I LORO GUADAGNI?

RIPORTIAMO LA SALUTE AL PRIMO POSTO

Subito una prospettiva ai pazienti ed ai lavoratori della Santa Rita

La Magistratura è al lavoro per accertare tutte le responsabilità penali, ma la Regione Lombardia non può e non deve minimizzare un caso grave come quello della Santa Rita, che tuttavia non è isolato; non può scaricare le colpe solo sui medici ma deve assumersi tutte le responsabilità politiche ed amministrative.

La Santa Rita deve riaprire
• La doverosa sospensione dell’accreditamento non può essere pagata da pazienti e lavoratori.
• La proprietà deve indicare un amministratore straordinario che dia garanzie alla Regione sul rispetto delle regole.
• Se ciò non avvenisse spetterà alla magistratura con i suoi poteri, seguire questa strada, per ripristinare l’accreditamento.

Il modello sanitario lombardo, con il suo sistema di accreditamento, la modalità di rimborso delle prestazioni, i controlli troppo spesso inefficaci, ha mostrato, con questo episodio, tutta la sua fragilità.

Un sistema sanitario che di fatto “incentiva le prestazioni”, determina una maggiore esposizione al rischio di truffe e di illegalità da parte delle strutture oltre che non garantire l’appropriatezza delle cure per i cittadini.

L’unico obiettivo delle Aziende sanitarie e degli operatori deve essere la salute del paziente e la qualità delle cure da conseguire a partire da:

• un modello di controlli rivisto, qualificato e potenziato da affidare ad una agenzia indipendente;

• la modifica dei criteri di accreditamento affinché la remunerazione dei medici sia legata alla qualità del lavoro e non alla quantità degli interventi effettuati;

• il riconoscimento dei diritti per i pazienti ad una informazione trasparente e adeguata e all’umanizzazione delle cure;

• l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico personale e il conseguente utilizzo produttivo ed efficace dei flussi informativi.

LO AVEVAMO GIA' DETTO

GRUPPO CONSILIARE PD REGIONE LOMBARDIA

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