sabato 18 ottobre 2008

STRAGE CONTINUA

OTTO MORTI SUL LAVORO IN UN SOLO GIORNO

È un interminabile, triste, rosario quello delle vittime sul lavoro: dalla Sicilia al Veneto sono otto le persone morte venerdì nei luoghi di lavoro, proprio nel giorno in cui il tribunale di Taranto ha condannato tre dirigenti dell'Ilva e tre di una ditta appaltatrice (assolvendo però il presidente del polo siderurgico pugliese Emilio Riva) con pene fino ad un anno e 4 mesi per la morte di due operai, vittime di un incidente sul lavoro avvenuto il 12 giugno del 2003: due giovani di 24 e 27 anni rimasero schiacciati da una delle gru utilizzate per il movimento delle materie prime.

Prende posizione il segretario del Pd che dice: «Cantieri e fabbriche non devono essere luoghi di morte ma posti un cui si vive e lavora. Le norme ci sono si tratta di appilicarle con la necessaria attenzione e se serve severità. »

È ancora tutta da chiarire la dinamica dell'incidente che a Ragusa ha causato la morte di Giuseppe Tumino, 38 anni, in una piccola fabbrica dolciaria, la Gisal, trovato senza vita intorno alla mezzanotte, be cinque ore dopo la fine del suo turno di lavoro, quando in fabbrica, che avrebbe dovuto riaprire tra qualche giorno dopo un periodo di chiusura, non c'era nessuno.
All'arrivo della polizia, penzolava dall'orlo di una vasca di cioccolata, alta tre metri. Probabilmente l'operaio la stava pulendo, in vista della riapertura, o provava il funzionamento della macchina utilizzata per mescolare la pasta di cacao.
Un operaio, Guido Palumbo, che ieri era caduto da una scala mentre lavorava in un'officina a Casoria, invece, è morto in nottata al Cardarelli di Napoli. Era dipendente di una ditta di lavorazione del ferro.

Sempre in Campania un altro operaio, Massimiliano Strifezza, di 33 anni, è morto in un cantiere edile in località Spineta del comune di Battipaglia (Salerno), schiacciato da un pannello di copertura di un capannone industriale che in quel momento era manovrato da una gru.

A Roveleto di Cadeo, nel piacentino, Luan Qosya, albanese di 38 anni, è rimasto folgorato dall' alta tensione. L'uomo, dipendente di una ditta lattoniera, si trovava su una piattaforma alzata da un braccio meccanico a circa otto metri da terra e, mentre stava facendo alcune manovre, ha urtato i cavi elettrici ed è piombato a terra.
Alla lunga lista si aggiunge Giuseppe Tabone, 57 anni, originario di Gela (Cl) stava lavorando alla ristrutturazione di una casa, a San Vitale Baganza (Parma) quando è caduto dal ponteggio alto sei metri morendo. È morto invece travolto dal trattore che stava utilizando sul suo terreno Mauro Strozza, 56 anni, a Barile (Potenza). Il mezzo pesante si sarebbe ribaltato ed è rimasta ferita, in maniera non grave, anche un'altra persona che si trovava accanto alla vittima. Sulla dinamica di questo incidente vogliono però vederci chiaro i carabinieri: la vittima era un pregiudicato e aveva con se una pistola.

A Subbiano (Arezzo) Luca Cerofolini, 30 anni è morto schiacciato dal tronco che stava abbattendo con una motosega. I soccorritori lo hanno trovato agonizzante sotto il pesante fusto: è morto poco dopo.

Non stava lavorando, invece, Hind Larabi, 21 anni, marocchina: la giovane donna però è rimasta comunque vittima di un incidente sul lavoro avvenuto negli spazi della ditta 'Ali Saldaturè ad Arcole (Verona); uccisa sotto una catasta di ferro caduta dal muletto guidato dal fidanzato che la donna era andata a trovare in azienda.

Non ce l'ha fatta ed è morto durante l'operazione all'ospedale di Nola: un operaio romeno di 21 anni, è morto per le gravi ferite riportate alla testa e al torace dopo un incidente in una fabbrica di lavorazione marmi, a San felice Castello, in provincia di Caserta. Il ragazzo trasportato d'urgenza all'ospedale di Nola è morto in sala operatoria Secondo le prime ricostruzioni il ragazzo è rimasto schiacciato da lastre di marmo cadute da una gru. Ma sono ancora in corso gli accertamenti per verificare la dinamica e le cause dell'accaduto.

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