«Colpiscilo che restituisce dignità all'Iraq - Anche le scarpe non hanno voluto baciarlo - Dopo tanto oblio, ci riporti alla gloria - Ci hai fatto alzare la testa oltre le nuvole - Colpiscilo figlio dell'Eufrate».
L'autore di questi versi, pubblicati sul sito web Elaph, giornale online tra i più visitati in lingua araba, e tradotti dall'agenzia di stampa Apcom, è Faeq Hassan, uno dei più importanti poeti iracheni.
Il protagonista è ancora lui, Muntadar al Zaidi, il giornalista di un emittente Tv del Cairo che domenica scorsa, a Baghdad, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente uscente degli Usa e il primo ministro dell'Iraq, ha lanciato contro George W. Bush le proprie scarpe, gridandogli: «Questo è il tuo bacio d’addio, cane!».
Quelle scarpe, quell'ingiuria, quel cronista stanno diventando sempre più un simbolo di riscatto della gente irachena contro una guerra giudicata insensata e ingiusta, e contro l'attuale amministrazione statunitense che la ha pianificata. Televisioni, giornali e radio arabe fanno ormai a gara per elogiare e sostenere al Zaidi, attualmente in carcere in attesa di giudizio, amplificando il diffuso consenso popolare scatenato dal gesto del cronista. Oltre alle poesie dedicate, «l'eroe delle scarpe» ha ricevuto da decine di media numerose offerte di lavoro «per aver restituito» - tanto per citare una delle tante voci del consenso, quella della tv al Arabiya - l'onore agli arabi «calpestati» - un gioco di parole - dalla politica americana».
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